Gelato durante la gravidanza: qualche consiglio
Per ogni donna, la gravidanza rappresenta un periodo complesso, nove mesi ricchi di stress in cui è obbligatorio fare qualche rinuncia. Al fine assicurare che il bambino nasca in perfetta forma è, infatti, necessario mantenere uno stile di vita molto sano, ridurre gli sforzi e ridimensionare il consumo di zuccheri.
Fra gli alimenti da consumare con maggiore moderazione rientra, senza ombra di dubbio, anche il gelato, dolce caratterizzato dall’importante apporto calorico. Prima di procedere con l’analisi del rapporto che lega lo stato di gravidanza a un alimento come il gelato, è necessario basarsi su alcune certezze scientifiche. Proprio grazie a queste, successivamente verranno fornite alcune importanti informazioni in merito al consumo di gelato durante questa fase così complessa.
Assumere gelato può compromettere la salute del nascituro
Fortunatamente per chi ama questo alimento, la risposta è no. Come riportato dal sito internet gelatocasa.it qui, è possibile affermare con grande certezza che questo dolce non presenta alcuna interazione in grado di recare danni al corretto sviluppo del bambino. Al contrario, a livello nutrizionale il gelato presenta importantissime proprietà.
In aggiunta, rispetto ai normali dolci questo contiene meno calorie, risultando quindi più salutare e meno grasso. Ovviamente, in situazioni come la gravidanza è necessario assumere gelati semplici, soluzioni in grado di garantire il gusto inconfondibili di questo alimento senza, però, comportare un notevole aumento del peso corporeo, già soggetto al rigonfiamento tipico dei nove mesi prima del parto.
Il gelato in purezza, infatti, non viene realizzato mediante l’uso di ingredienti particolarmente grassi, nè seguendo processi produttivi complessi. Prodotti come questo si basano, infatti, sull’impiego di tre elementi principali: uova, latte e panna. Ognuno di questi è in grado di svolgere un ruolo molto importante per le donne in stato di gravidanza, in quanto capace di garantire un’importante apporto proteico.
Se, quindi, si desidera evitare un apporto calorico superiore al dovuto, la raccomandazione è quella di evitare topping e guarnizioni eccessivamente grasse e optare per gusti più light, magari alla frutta.
Quanto appena letto può essere considerato valido sia per i gelati di produzione artigianale, dolci le cui porzioni sono quasi sempre accompagnate da guarnizioni e abbellimenti estetici, sia per quelli realizzati a livello industriale. Riguardo questi ultimi, nella maggior parte dei casi le aziende dolciarie adottano alcune tecniche per rendere il prodotto più gradevole alla vista e maggiormente saporito. Non di rado, infatti, le vaschette che acquistiamo al supermercato sono impreziosite dalla presenza di granelle o topping, aggiunte capaci sicuramente di attribuire maggiore gusto, ma allo stesso tempo anche di aumentare notevolmente la quantità di calorie contenute all’interno del dessert.
Toxoplasmosi: niente paura
Moltissime sono le future mamme che, con la paura di contrarre la toxoplasmosi, evitano il consumo del gelato. In realtà, questo alimento non presenta alcuna correlazione con questa infezione, che può essere contratta solamente tramite l’assunzione di cibi non propriamente cotti.
Al suo interno, il gelato non presenta alcun alimento crudo, pertanto risulta estremamente sicuro.
In tal senso, ognuno degli alimenti contenuti all’interno sia delle produzioni artigianali sia all’interno di quelle industriali sono realizzati mediante l’uso di ingredienti che, prima di essere introdotti in commercio, vengono sottoposti a importanti test.
Quali sono le quantità
Quando si mangia il gelato assumerlo in quantità mai esagerate è un discorso valido sempre, che, però, assume ancor più in portanza durante la gravidanza. Questo alimento può essere tranquillamente inserito nella propria alimentazione come merenda, a patto che non si esageri nelle dosi.