Polenta: tradizione, curiosità e caratteristiche
Storia e tradizione
La polenta è un piatto dalle origini antichissime ed era un piatto che inizialmente si distingueva per caratterizzare la cucina povera. Data la versatilità della sua ricetta durante gli anni ha subito diversi cambiamenti e rivisitazioni, oltre ad averne creati tantissimi abbinamenti. Oltre a questo la polenta ha raggiunto e conquistato ogni zona d’Italia compresa quella meridionale, in quanto originariamente era una ricetta diffusa specialmente nel nord e nel centro.
La polenta dunque ad oggi è un piatto tipicamente tradizionale nella cucina italiana ma rimane essere un piatto molto variabile, a seconda della farina che viene utilizzata ed a seconda della regione in cui ci si trova. Tipicamente la polenta è a base di farina di mais la quale ne caratterizza il tipico colore giallo oltre ad essere la migliore farina per polenta; mentre precedentemente era più scura in quanto veniva preparata con farro o segale; oltre a queste vi è un’ampia varietà di farine le quali possono essere utilizzate.
La tradizione di questo piatto ne vede protagoniste le famiglie povere e contadine, le quali si riunivano intorno alla tavola con al centro un pezzo di legno sul quale veniva posta la polenta.
Caratteristiche e curiosità
Una curiosità riguarda proprio la sua preparazione. Per preparare infatti la polenta in maniera ottimale dovrebbe essere usato il paiolo di rame il quale permette di diffondere in maniera omogenea il calore, impedendo così che la polenta si attacchi.
Il suo termine trova origine da un termine latino “puls”, il quale indica un piatto che caratterizzata la dieta delle antiche popolazioni ed era una sorta di polenta preparata con del farro. Un’altra curiosità vede come protagonista il mais, in quanto non è raro sentirlo nominare con il termine di granoturco, questo perché anticamente nel XVI secolo, veniva definito turco tutto ciò che era straniero ed essendo il mais un cereale importato veniva definito tale.
Una caratteristica distintiva della polenta come abbiamo precedentemente detto è il suo colore giallo, ma non è solo il giallo che la rappresenta. Si potrebbe ottenere infatti anche il colore “nero” tramite l’utilizzo di farina di grano saraceno macinata a grana medio-grossa e risulta avere un sapore deciso facilmente riconoscibile. Oltre a questo può essere ottenuto anche il suo colore opposto, ovvero il “bianco”, ottenuto dall’utilizzo del mais bianco.
Tralasciando il colore, una delle polente più saporite è quella taragna ottenuta da un mix di farina integrale di granturco e farina di grano saraceno a grana media.
L’importanza della scelta della farina
Come precedentemente accennato ci sono tantissime varietà di farine da poter utilizzare per questo piatto. Biancoperla, fioretto, bramata, di mais. Sono solo alcune tra le tante. Ma cosa comporta la scelta della farina? Scegliere una tipologia di farina piuttosto che un’altra comporterà alla vostra polenta una consistenza, colore e sapore differenti.
È quindi importante conoscere le caratteristiche delle diverse farine prima di effettuare una scelta. Da questo discorso si evince che non esiste una farina più adatta ed una meno adatta, piuttosto la miglior farina per polenta sarà quella che riscontrerà totalmente i vostri gusti e le vostre esigenze.
Modi di cucinare la polenta
Il modo più conosciuto ed utilizzato da Nord a Sud è sicuramente quello semplice. La miglior farina per polenta tradizionale è quella di mais la quale come accennato precedentemente le conferirà l’aspetto tipico. Una volta pronta potrà essere abbinata a diversi alimenti, tra i quali verdure, arrosti, pesce e formaggi. Anche se non ci sono limiti all’abbinamenti per questo piatto così versatile.
La polenta inoltre può essere fritta oppure preparata al forno, oltre a poter essere condita con funghi, ragù, formaggi a seconda dei gusti e delle preferenze.